Lingua Mamma

2013 – Workshop

Lingua Mamma is a collaborative project by the artists Sara Basta and Mariana Ferratto, curated by Emanuela Termine. The project has been realized at the internetional primary shool Carlo Pisacane, with kids coming from eleven different country. Target of the project was to help the possible transmission of Italian language through foreign boys and girls to their mothers. During a first phase of meetings, games were held aimed at creating multilingual body vocabularies and at the identification of ones mothertongue. In this way it was possible, once recognized each ones own language, to share it with the class, bringing their own private in the common/social space. In a second phase we worked on language exchange, through the use of lullabies from the world. Mothers were invited to school, Children taught an Italian lullaby, (ninna nanna) to their mothers and the mothers taught the class a lullaby from their country. Two video, a sound work and a series of drawings resulted as workshop documentation.

Un progetto ideato dalle artiste Sara Basta e Mariana Ferratto con la cura di Emanuela Termine, promosso dalla biblioteca comunale “Dino Penazzato” (Roma), in collaborazione con la scuola elementare “Carlo Pisacane” (Roma), l’Ambasciata del Bangladesh a Roma e Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea. Il progetto ha vinto il concorso “Arte, Patrimonio e Diritti Umani”, indetto da Connecting Cultures, agenzia di ricerca per l’arte e il territorio in partnership con Fondazione ISMU – Patrimonio Intercultura con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Il progetto Lingua Mamma nasce da una considerazione sul linguaggio come primo elemento di differenza tangibile tra le culture, come primo veicolo per l’identificazione della realtà e per la costruzione della propria identità. Nello specifico è stato pensato per la comunità bangladese di Roma, studiando un percorso di scambio artistico-linguistico tra bambini italiani e bangladesi e tra bambini e madri bangladesi e italiane.

Abbiamo considerato i bambini come i principali mediatori per le donne e le famiglie in Italia nell’apprendimento della nuova linguaSiamo partite dall’esperienza delle donne bangladesi (e di molti stranieri) che imparano la lingua italiana attraverso il filtro dei figli, che si integrano molto più rapidamente nel nuovo paese perché frequentano la scuola o perché giocano con gli altri bambini. Attraverso di loro, le madri possono avviare i primi passi verso l´integrazione. Il progetto vuole quindi aiutare il naturale apprendimento della lingua nei bambini e il potenziale passaggio attraverso di loro nelle donne. Inoltre esso si focalizza sulla relazione madre-figlio come vettore principale per la costruzione di un’identità comune.

Le attività hanno coinvolto due classi prime e sono state inserite in un progetto scolastico di accoglienza che ha coinvolto anche i genitori. Durante i laboratori sono state affrontate diverse proposte tra cui: esperienze corporee nella conoscenza dello spazio, esperienze linguistiche nella costruzione di vocabolari multilingue, esperienze affettive attraverso lo scambio di ninne nanne tra bambini e mamme.

Una volta completati i laboratori con i bambini abbiamo elaborato il materiale prodotto durante gli incontri cercando di far emergere principalmente i bambini, col loro modo di conoscere, interpretare, giocare continuamente per fare esperienza del mondo.

Fais Dodò, video 3mn

 

Apo, video loop

Il materiale prodotto si compone di:

un vocabolario del corpo; una serie di disegni del corpo fatti dai bambini che compongono un vocabolario multilingue;
le stampe dei vocabolari multilingue; un cd audio con tutte le ninne nanne cantate dalle mamme; i video Fais dodo e Apo.

Parte del materiale (il vocabolario, le stampe multilingue e il cd audio) sono lo strumento che abbiamo lasciato ai bambini, alle maestre e alle mamme perché continuino in questo processo iniziato con noi. I vocabolari infatti verranno utilizzati nel corso dei cinque  anni dalle maestre e il cd verrà integrato nel laboratorio di musica che si occupa, tra le altre cose, di insegnare ai bambini canzoni di altri paesi.

Il progetto si è concluso con una serie di presentazioni pubbliche e una mostra presso:
Milano e Oltre, La Triennale di Milano
MAXXI B.A.S.E. Roma

 



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